Il gesto disperato e insieme eroico del suicidio è stato spesso drammatizzato, in chiave per lo più sublime, nel teatro d'opera. È celebre l'aria della protagonista nell'ultimo atto della Gioconda di Amilcare Ponchielli su libretto di Arrigo Boito, che inizia appunto con la parola Suicidio! ("Suicidio! ... in questi / Fieri momenti / Tu sol mi resti ...").
Nalla musica contemporanea è famosa la canzone di Roberto Vecchioni intitolata Tommy. Fabrizio De André dedicò alcuni suoi più commoventi brani proprio ai suicidi, tra questi Preghiera in gennaio, dedicata implicitamente a Luigi Tenco, ma che rappresenta un vero e proprio atto di pietà e comprensione nei confronti di coloro che: "...all'odio e all'ignoranza preferirono la morte", di De Andrè è anche "La ballata del Michè", dove parla del suicidio di un uomo che non reggeva il carcere dopo essere stato condannato per aver ucciso un rivale in amore.
I Queen hanno scritto due canzoni, entrambe con testo di Freddie Mercury, che affrontano il tema del suicidio, Don't Try Suicide (dall'album The Game) e Keep Passing The Open Windows (dall'album The Works).
Da ricordare anche Adam's Song dei blink-182, Breve invito a rinviare il suicidio di Franco Battiato e "Vestita di bianco" di Michele Pecora, che parla di un uomo che decide di togliersi la vita con discrezione, lontano dagli altri, per separarsi da un mondo che non gli ha mai voluto bene.
In "Guardati indietro" di Umberto Tozzi, l'aspirante suicida ascolta la sua coscenza e decide di rinunciare a compiere l'estremo gesto. In un altro brano di Tozzi, "Luci ed ombre" invece il protagonista si toglie la vita perché non può sopportare la perdita della sua ragazza, e lo stesso avviene in "Preghiera" dei Cugini di Campagna.
Lo stesso tema è stato affrontato più volte nel Rock, nel Grunge e nell'Emo statunitensi, ma in particolar modo nei generi estremi della musica Metal (ad esempio nella canzone Fade to black dei Metallica). Questo tema viene affrontato molto spesso nel genere chiamato Funeral Doom e Depressive Black Metal. Qui il suicidio è visto come la fonte di liberazione dalle sofferenze, come qualcosa di estremamente romantico e sublime.
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