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FAQ

per queste FAQ ci siamo serviti di materiale vario, ma principalmente di un opuscolo Svizzero che non siamo in grado di citare perchè, purtroppo, è andato perso nella sua versione originale. Ci scusiamo con gli autori

Domande cui è difficile rispondere.

 

Le domande che seguono sono molto importanti, le risposte proposte non sono sicuramente esaustive, sono piuttosto una proposta di riflessione.

  • Quali sono le cause del suicidio?  Le cause che possono scatenare in un essere umano il desiderio di suicidarsi sono molte. Limitarsi a una o due sarebbe una pericolosa generalizzazione.

 

  • Perché i paesi industrializzati, occidentali, presentano  un tasso così alto di suicidi?  Alcuni hanno preteso di dare una risposta semplicistica anche a questa domanda. Essi affermano che il benessere è una situazione in cui non si deve pensare alla sopravvivenza e quindi, ci si lascia sopraffare da problemi “banali”, ai quali si pensa di trovare una soluzione nel suicidio. Nei paesi con un alto tasso di omicidi, il tasso di suicidi è basso e viceversa. Questo può essere spiegato tenendo conto dell’aspetto culturale; in effetti nei paesi con un alto tasso di omicidi, le persone esprimo l’aggressività rivolgendola verso un’altra persona (all’esterno), mentre nei paesi con molti suicidi, l’aggressività è rivolta verso sé. Una ragione, ulteriore, potrebbe essere legata alla maggiore attenzione, anche statistica, che nei paesi occidentali si da al problema. Dunque, non tanto una reale differenza nella frequenza quanto una maggior rilevazione del problema. Non più, quasi, completamente sommerso.

 

  • Perché le ragazze tentano di più il suicidio rispetto ai ragazzi? Perché i ragazzi si tolgono la vita di più delle ragazze?    Questa domanda viene spesso trascurata. Un’ipotesi potrebbe essere che i maschi utilizzano mezzi più violenti che provocano un più alto grado di mortalità. Gli specialisti mettono in evidenza la probabile maggiore attenzione, da parte delle ragazze, di procedere con mezzi che non rovinino il loro aspetto estetico e che non causino una sofferenza fisica (ad es.: medicamenti ).

 

  • C’è un legame tra la crisi economica e il tasso di suicidi e tentativi di suicidio degli adolescenti? E’ difficile affermare che una crisi economica possa avere degli effetti diretti sul tasso di suicidi. Potrebbe essere un’ipotesi, ma è troppo complesso individuare una relazione diretta tra questi fattori.

 

  • E' vero che tutti pensano almeno una volta nella vita al suicidio?  Si ciascuno vi dedica almeno qualche pensiero.

 

  • Gli studenti non hanno il diritto di uccidersi se veramente vogliono farlo?  No. Gli studenti che pensano di suicidarsi vogliono dare una soluzione permanente e definitiva a un problema temporaneo. Tutti dovrebbero riconoscere che gli adolescenti non vogliono veramente morire  e rispondono quasi sempre in modo positivo a un intervento

 

  • La perdita di persone amate  e le difficoltà di relazione hanno molto a che fare con il suicidio giovanile?  Si. Gli studenti che hanno subito numerose perdite possono sentirsi depressi e disperati e considerare il suicidio. E' anche necessario prendere sul serio la rottura delle relazioni amorose degli adolescenti, poiché tali rotture spesso scatenano reazioni suicidarie.

 

  • Gli adolescenti sono disposti a parlare dei loro pensieri suicidari?      Si, se si fornisce loro l'opportunità di farlo con una persona di cui hanno fiducia. La chiave per intervenire efficacemente è lasciarli parlare e mostrare interesse per i loro sentimenti, senza essere giudicanti. I loro pensieri suicidari non dovrebbero essere liquidati con sufficienza o minimizzati.

 

  • Il suicidio è una delle principali cause di morte nei paesi occidentali? Si, mediamente, è la settima causa di morte se si considerano tutte le fasce di età, ed è la seconda o la terza (dipende dal paese) di morte tra gli adolescenti.

 

  • Quali sono i metodi più utilizzati dagli adolescenti per suicidarsi? Dipende dal paese, infatti, negli Stati Uniti dove, come è noto, vi è una grande disponibilità di armi da fuoco nel 60% dei casi è utilizzata un'arma da fuoco. In altri paesi oltre alle armi da fuoco dobbiamo considerare l'avvelenamento, l'impiccagione. Probabilmente anche gli incidenti automobilistici o l'overdose con droghe possono in alcuni casi rientrare tra i suicidi.

 

  • I maschi tentano il suicidio più spesso delle femmine? No, sono le femmine che fanno il maggior numero di suicidi (statistica). I maschi però si uccidono in numero superiore alle femmine perché usano metodi più letali.

 

  • Le scuole possono istillare l'idea del suicidio parlandone? No. Gli adolescenti sono fin troppo consapevoli del suicidio giovanile come problema sociale. Ma, non parlandone, la scuola permette che delle percezioni erronee interferiscano con la richiesta di aiuto da parte dei ragazzi che ne hanno bisogno.

 

  • Gli studenti che parlano di suicidio possono essere considerati a basso rischio? No. Gli studenti che ne parlano sono a rischio. Se non ricevono una sollecita attenzione, possono tradurre in atto i loro pensieri suicidari.

 

  • Gli studenti che si suicidano sono malati mentali? No, la maggior parte di loro sono semplicemente sopraffatti dai problemi e dalle perdite verificatesi nella loro vita e spesso non dispongono di adeguate abilità di gestione delle difficoltà. Presentano di conseguenza, nel periodo precedente il tentativo di suicidio, una rilevantissima sofferenza psicologica. 

 

  • Il tasso di suicidio è davvero molto aumentato o ha ricevuto solo una maggiore risonanza? C' è sicuramente, anche, una maggiore attenzione al problema e per questo è più visibile. Il tasso è, comunque, aumentato del 300 percento dal 1950 ad oggi.

 

  • Qual'è il ruolo della scuola? Identificare i comportamenti suicidari, segnalare le difficoltà alla famiglia e favorire l'intervento specialistico. In certi casi può essere necessaria la segnalazione all'autorità giudiziaria. Quest'ultima attiva i servizi sociali e ciò rende possibile interventi in situazioni, diversamente, difficili. 

 

  • Che cosa può fare la scuola quando un adolescente suicidario viene dimesso dall'ospedale? Comunicare con il personale ospedaliero che ha effettuato il trattamento prima che il ragazzo torni a scuola. Incontrare quest'ultimo al suo ritorno per discutere il sostegno più opportuno. Monitorare continuamente lo studente e mantenere i contatti con chi svolge l'intervento psicologico.

 

  • C'è una scala di valutazione che consenta di stabilire senza incertezze se un adolescente è suicidario? No. E' necessaria una valutazione accurata dei modi con cui l'adolescente ha gestito fino ad allora i suoi problemi e degli stress attuali. Inoltre, un'analisi dei suoi pensieri e progetti suicidari.

 

  • E' possibile ricevere un aiuto per svolgere all'interno della scuola un programma di prevenzione del suicidio adolescenziale? Ci si può rivolgere ai servizi materno infantili o ai consultori giovanili. Possiamo fornire, per questo, ulteriori informazioni attraverso e-mail o telefono.

 

  • Esiste una singola causa o ragione che spieghi il suicidio giovanile? No. I ricercatori hanno identificato almeno 28 cause differenti, e ogni individuo è unico.

 

  • C'è un particolare tipo di studente che si possa considerare a rischio? No. La depressione viene da molto tempo associata al suicidio giovanile, ma oggi si tende a porre l'accento anche sui disturbi della condotta e sull'uso di sostanze stupefacenti come problemi concomitanti.